Due proposte triestine sull'uso dei Pedoci in cucina

pedoci

I pedoci impanadi e i pedoci in sopa

Delle oltre 1400 ricette che abbiamo raccolto negli anni e nel mondo ecco 2 proposte triestine sull’uso dei Pedoci in cucina
Mario Bussani quando ci parlava dei “suoi amati pedoci” iniziava citando un vecchio adagio marinaro: “quando i bambini nascono la mamma insegna loro che in ogni serpente si nasconde il diavolo e che mangiare pedoci fa mal”. Proseguiva poi dicendo che in Italia il pregiudizio e la superstizione anche ai nostri giorni è imperante e seppur privo di ogni fondamento la nomea negativa legata al consumo dei mitili difficilmente viene debella né usando la ragione né con dimostrazioni scientifiche.
Noi proviamo, oltre a garantire e confermare quanto Mario a suo tempo diceva, ad appassionarvi con un paio di ricette facili da preparare e da gustare in amicizia.

La migliore per noi rimane sempre quella dei PEDOCI IMPANADI.
Un trucco, aprite i pedoci dentro in una pirofila coperta ponendoli in microonde per qualche minuto alla massima potenza. Questo semplice metodo ci aiuterà ad ottenere delle polpe sode, facili da staccare dalle valve e non rinsecchite. Poi la sequenza è semplicissima: il “pappo dei pedoci” passatelo nella farina, successivamente immergetelo nell’uovo sbattuto ed infine nel pangrattato. Friggere in abbondante olio di semi bollente. Scolare in una foglio assorbente e salare prima di servirle.
Le quantità di cozze da preparare non le diciamo anche perché non saranno mai abbastanza per i vostri amici e voi verrete assaliti.

Una nostra amica, Giovanna, moglie del noto pedòcer-naturalista De Walderstein ci propone la sua idea dei PEDOCI IN SOPA.
Sbissate le cozze (suggeriamo almeno 2 kg) e lavatele sotto acqua corrente poi mettetele in una casseruola con abbondante cipolla rossa tritata, una manciata di prezzemolo, una copiosa manciata di pepe nero ed un quartino di vino bianco secco. Mettete un coperchio e lasciate la casseruola sul fuoco vivo fintantoché le valve non si saranno tutte aperte (ricordate di buttare via i molluschi che eventualmente dopo la scottata non si sono aperti!). Sgusciate le cozze, separate e tenete da parte le polpe e buttate le valve.
Una informazione, le conchiglie (le scorze) dei molluschi sono rifiuti che nella raccolta differenziata vanno smaltiti nei bidoni dell’INDIFFERENZIATA e NON come qualcuno crede nell’UMIDO.
Filtrate il liquido di cottura e rimettetelo nel fuoco fino a ridurlo di circa la metà.
Versate in una terrina 4-5 cucchiai di olio extra vergine di oliva (quel bon carsolin), un goccio di aceto di vino, il liquido ridotto delle cozze, un trito finissimo di erbe aromatiche a piacere, 3 foglioline di alloro spezzettato e una buccia grattata di limone non trattato ed infine la polpa dei pedoci. Prima di servire su crostoni di pane casereccio abbrustolito lasciare marinare in frigo per mezza giornata. Ed anche questa è fatta e solo da provare

Tratto dal mensile “qbquantobasta”

Progetto finanziato da

Unione europea
Ministero delle politiche agricole alimentari e foresali
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Programma Operativo Fondo europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca

Attività svolta nel quadro del Piano di Azione del FLAG GAC FVG

Gruppo di Azione Costiera FVG

Capofila ATS

Legacoop Friuli Venezia Giulia